LA FISICA DEL SENTIRE – Un giardino da coltivare

29 Luglio 2019 – Cultura Panoramica, BITONTO

Concerto sensoriale con voci di musica e parola

Come forse per tutte le arti, al cuore della poesia e della scrittura in generale, c’è la ricerca di noi stessi e l’indagine del mondo: leggere parole ad alta voce consente a ciò che di noi è nascosto di venir fuori e fondersi nuovamente con il mondo che l’ha generata. In questo caso il racconto si srotola attraverso la voce in parola di Silvana Kühtz e suoi testi recenti, e la voce in canto di Caterina Bruno. Come scrive Kevin Roberts, “credo fortemente che la cosa più importante che un adulto possa fare per un bambino, un leader per il suo popolo, un prodotto per chi lo possiede, uno spettacolo per il suo pubblico, sia ispirare”. Insieme alla lettura e ai suoni, abbiamo immaginato un percorso semplice e divertente per incontrare i sensi ed incontrarsi in modo delicato, rispettoso, morbido. Vista, udito, gusto, olfatto, tatto: ogni senso è riattivato e stimolato grazie alla forza della poesia, che, da parola statica, inerte, relegata alla pagina scritta (come troppo spesso viene considerata), torna a essere materia viva, calda, formidabile strumento per risvegliare parti di noi troppo spesso e da troppo tempo sopite e per restituire all’ascoltatore un viaggio che ha la leggerezza dell’esperienza sensoriale.

Manuale di Fisica Ostica
È uscito a dicembre 2018 il nuovo libro di Silvana che in un ponte fra il titolo e il contenuto tenta di unire i due mondi da cui è da sempre animata, quello scientifico e quello umanistico. Cosa sia questo ponte nessuno lo sa, è forse ciò che ci fa umani, completi di tutto, cuore mente, fisica chimica e sentimenti. Non siamo fatti a compartimenti stagni, ma invece nella vita spesso ci ostiniamo a tenere le cose separate. Non che in questo volume ci sia altro oltre alle parole e alle lettere, quelle dell’alfabeto che danno il titolo alle poesie, quelle delle variabili x1, x2, x3 che si usano nei teoremi, xyz degli assi cartesiani…insomma ci sono elementi di fisica e anche un po’ di ironia e di leggerezza, come ben rappresentato dall’immagine di copertina di Valentina D’Andrea.

È ostica la fisica per chi non la studia, e, forse lo è pure la vita per tutti noi, ché ci coglie impreparati. Una delle note di lettura l’ha scritta un professore di Fisica Applicata dell’Università di Bari, Roberto Bellotti: “Ho percorso la traiettoria di questa lettura con la diffidenza iniziale di chi i manuali ostici di fisica li legge, studia e traduce, con il dubbio che non possa esservi null’altro che possa chiamarsi manuale di fisica al di fuori dei manuali di fisica veri e propri. Ma in ogni punto della traiettoria ritrovo, senza riuscire a darne una forma precisa,
sensazioni e squarci che mi riportano all’essenza del come e del perché, della Natura, degli esseri umani, senza soluzione di continuità, con parole sempre affilate, precise e profonde.”

I temi di questo alfabeto di poesie, dalla a alla zeta, da x1 a logaritmo, stanno in un cerchio ordinato di alternanze, la vita, l’amicizia, l’amore, il dolore, la morte, la malattia, luce e buio, visibile e invisibile. È una sola storia, come sempre nei libri di Silvana, quella che si racconta in poesia in questo volumetto. È una storia che si snoda in 33 poesie che arriva alla fessura del pane, del legno, della corteccia, “da una fessura vedo quanto spazio c’è”.


Ticket €8

Prenotazioni obbligatorie al 342 02 54 200