
lunedì 28 aprile 2025 | ore 19:00
Parrocchia della Natività di N.S. | Bari San Pio
Che cosa hanno in comune Architettura e Poesia?
Che cosa può fare la poesia per la città?
Si ragionerà su queste domande il 28 aprile 2025 alle 19, nel quartiere San Pio a Bari, ospiti della parrocchia della Natività dove don Gianni De Robertis è attento, da quando vi si è insediato, ai temi dell’abitare e le periferie.
Moderato da Beatrice Zippo, l’incontro sarà un dialogo tra le due autrici, la vicesindaca di Bari Giovanna Iacovone e l’arch. Mario Ferrari, con letture poetiche dal libro, di Enrica Montrone.
Le autrici, Silvana Kuhtz e Silvia Parentini, l’una ingegnera e poeta, l’altra architetta, stanno riflettendo da qualche anno sul fatto che a volte gli uni, gli architetti, hanno bisogno degli altri, i poeti. Il linguaggio tecnico del progetto si traduce in linee, prospetti, piante, e non sempre racconta la vita che c’è oltre i muri, la vita delle persone che abiteranno quegli edifici. E invece il poeta può farlo.
E da qui Silvana e Silvia hanno pensato di creare una collana di libri sperimentali, dal titolo Poeticamente Abitiamo-poesia per l’architettura, in cui mettono insieme proprio queste esigenze creative ed espressive.
Le case, le città, le piazze sono progettate da architetti e ingegneri. Raramente si pensa che questi tecnici abbiano qualcosa in comune con i poeti, perché prima di costruire devono progettare e prima di progettare devono avere un’idea (possibilmente ispirante). In pratica inventano mondi, e poi li fanno diventare realtà. Anche i poeti inventano mondi, guardano oltre, scoprono sentimenti ed emozioni, che sono realtà.
“Sono ormai più di due anni che con il collettivo Poesia in Azione, che ho fondato e che quest’anno compie 20 anni di attività”, sottolinea Kuhtz “abbiamo aperto in questo quartiere un presidio permanente di Poesia, in cui insieme a vari artisti e ricercatori come lo scultore Sergio Scarcelli, la filmmaker Raffaella Rivi, il consorzio Universus Csei, l’UniBas, la Lum, e tante altre realtà, proponiamo laboratori di creatività.”
“Il lavoro creativo è utile qui sia come competenza acquisita nella pratica, sia come presidio culturale in un luogo come il quartiere san Pio a Bari che è una periferia preziosa e particolare. Fare arrivare la cultura fa germogliare l’apertura a nuove possibilità” dice don Gianni “Non servono solo le pattuglie di polizia, servono alternative di valore e qualità, in continuità. Siamo un luogo in cui tutto l’anno si possono offrire occasioni per vivere e creare aperture al mondo.”
Il volume di cui parleremo racconta di presente e passato, città dolenti, aree degradate e da recuperare, ci interrogheremo sull’abitare la memoria, il presente e il futuro e sul come abitare per restituire umanità e poesia.
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